venerdì 25 gennaio 2019

DONNA VESTITA DI SOLE



Nei tempi antichi, nelle culture popolari e anche nella scienza iniziatica divulgata

nei monasteri e luoghi di culto, la creazione veniva rappresentata con il corpo della donna. La donna quale essere capace di procreare incarnava simbolicamente e spiritualmente il ruolo di Divinità della creazione.
Tutto ciò che è manifesto dal punto di Origine, attraverso vibrazioni ed energie, attraverso le dimensioni fino alla densa materia veniva identificato negli infiniti volti della Dea Creatrice, la Madre nelle sue molteplici vesti.
Dal punto di vista dell'evoluzione, l'uomo veniva visto come punto di confluenza e principio in Essenza della creazione stessa, veniva così investito delle molteplici potenzialità, tante quante sono le sue parti costitutive. A partire dalla dimensione dello spirito (scintilla Divina), alla sua frequenza vibratoria (OM) essenza dinamica di ogni processo creativo, per poi divenire energia (i corpi sottili energetici), ed infine materia (il corpo fisico). Nel suo aspetto femminile l'essere umano incarnava il potenziale di mantenere l'infinita creazione dell'Uno, costantemente in atto, attraverso il dinamismo dell'azione creativa, a partire dalla procreazione, attraverso tutto lo scibile sperimentabile.
La creazione (mente creativa) conoscendo sé stessa, perfezionandosi, evolvendosi sempre più sperimentando sé stessa nella dimensione della vita materiale, fu soggetta ad allontanarsi dal Principio Numinoso Originario e fondamentalmente vibratorio, quindi non materiale della creazione divina. Ecco che necessariamente, nello sperimentare il proprio potenziale umano l'uomo dimenticò la propria natura divina e conobbe la sofferenza: la paura, la rabbia, la solitudine, la morte. Così la creazione divenne oscura, cioè non integrata nella Luce Spirituale.
La soluzione a questo stato era naturalmente recuperare, dopo aver acquisito conoscenza ed essendosi rafforzati ed essere divenuti uomini indipendenti, intelligenti ed autonomi, recuperare o meglio reintegrare la propria Luce spirituale. Come farlo? Attraverso la preghiera, la devozione, la meditazione, la ricerca interiore ispirata alla riunione con la Fonte.
Il Sole rappresentava in queste immagini, la Fonte di profusione dell'energia dello Spirito dell'Amore universale. Il Sole veniva visto come la chiave di svolta, in quanto fonte di tutto l'Amore manifesto dal Creatore nel mantenere l'universo infinito, amore che essendo parte dell'uomo, in quanto egli stesso è creato dall'Essere Supremo, può essere accolto e riconosciuto come parte integrante di sé stessi. Quindi per mezzo della ricerca condotta con amore totale e incondizionato, con intelligenza (intelletto, intuizione), e dedizione, diviene possibile divenire cioè generare amore da sé stessi, il figlio divino, diviene possibile identificarsi nell'Uno e poi ritrovarsi nuovamente parte dell'Uno creatore e pieno di Luce.
Così la donna diviene “vestita di Sole”, con il pargoletto fra le braccia, l'amore nato in lei, e così l'umanità può tornare all'Origine, in modo consapevole, dopo aver attraversato l'oceano della separazione, della sofferenza che lo ha accresciuto in forza e potenzialità espressive.

Colui che ritorna al Sole, risorge con Lui divenendo emanazione e profumo d'Amore.

Scultura in ceramica, altezza cm. 70 x 40 largh. x 40 prof.